Durata: 2 ore
Nel 1929 furono banditi a Milano due importanti concorsi, il primo per la casa dei Sindacati fascisti, il secondo per il nuovo palazzo di Giustizia, progetti che portano in città i caratteri di grandezza e monumentalità voluti dal regime fascista; parallelamente, il piano regolatore elaborato da Cesare Albertini, attraverso un ampio programma di sventramenti e ricostruzioni, accellerò la terziarizzazione del centro storico, modificando sensibilmente l’impianto urbanistico della città. L’itinerario propone l’analisi delle istanze architettoniche e urbanistiche più significative operate dal regime, a cominciare dal palazzo del Popolo d’Italia, in piazza Cavour, progettato da Giovanni Muzio e arricchito dalle sculture di Mario Sironi. Si raggiungeranno quindi piazza San Babila, corso Matteotti – antico corso Littorio –, l’Arengario di piazza Duomo, piazza Diaz, fino a piazza degli Affari, dove si affacciano i grandiosi edifici progettati da Paolo Mezzanotte ed Emilio Lancia.